REPORT OLD EAGLES
Ognuno ha il
suo perché.
Nome e numero di maglia, intendo. Lascio sole un paio di settimane le
“Old Eagles” e me le ritrovo in forma smagliante, esperte, scattanti, rapide,
tecnicamente preparate e soprattutto vestite a festa. Divise nuove di pacca
color cielo intenso quello delle giornate migliori, con dettagli bianchi. Perfino
double. Un’unica macchia di colore che ha scalzato pantaloncini vintage,
magliette e canotte variegate gusto “bei tempi quelli là”. Anche le calzature
hanno un tono di maggior serietà, segno inequivocabile e definitivo che davvero
non si scherza più. Via banali scarpe da ginnastica e sotto quelle professionali
da veri cestisti. Son cose che non ti aspetti.
Basta questo per accendere il sole in una sera di fine marzo, quando
il sole è già andato a fare un giro in Australia e la pioggerellina renderebbe
crespi anche i capelli dei calvi.
Da inviato speciale mi metto a bordo campo e vedo sfilare uno ad uno i
giocatori in fase di riscaldamento.
E la macchia di colore delle divise rilascia curiosità, storie,
significati imprevedibili. Nome e numero sono stati scelti con cura, ciascuna
parla di sé quasi fosse una carta d’identità. Così ci sono Font, Scarface, Luke,
Papero, Dan, Ste, Paola, Tita, Luca, Dedo, Laura, Nick, Ro, Serena, Undt, Massi,
Vanessa e c’è anche Miss White. E poi gli immancabili numeri ancora più
curiosi: 70 come l’anno di nascita, 32 come il numero di maglia del proprio
mito NBA Magic Johnson, 27 perché è lo stesso numero stampato sulla maglia del
figlio, 12 come il numero che si porta sulla schiena da una vita, 21 come il
giorno di nascita o, visto da un’altra angolazione, “2 bimbe, 1 marito” e
chissà quanti altri.
Una squadra, un colore, uno spirito sportivo, tanta bella gente!
Lo Stregatto
Ad ognuno il suo numero ed il suo soprannome... |
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