INTERVISTA IMPROBABILE A...CAROLA BIANCHI

Punto la vittima di questa sera. Occhiali quadrati neri/verde acqua, capelli biondi, invidiabilmente lisci, ciuffo trattenuto da una mimetizzata molletta, maglietta BACOLUCA scritta bianca fondo azzurro accompagnata da un pantalone in maglia grigia. Scarpe corallo e verde acqua. E’ lei.
Ore 18:00:00 parto insospettabile dal fondo della palestra nella sua direzione. Ore 18:00:02 mi vede, arrossisce, sposta un lato delle labbra accennando un sorriso e rassegnata mi dice: “Noooo... tocca a me, stavolta!”

Buonasera  cara. Le stringo la mano e mi presento. Le chiedo di fare la stessa cosa.
Ciao! Carola Bianchi, 22 anni. Devo dirti anche quando sono nata?
Se vuoi...
16/07/1992 Segnatelo sul calendario e ricordati di farle gli auguri anche se sarai al mare.
Professione?
Ehm... Tecnicamente studentessa, però anche giocatrice di basket.
Da quando giochi?
Da quando avevo 6 anni.
Sempre e solo basket?
Si, ho iniziato con la ginnastica artistica, però non faceva per me. Ero indecisa tra calcio e basket, ma mia mamma mi ha detto: “No, tu a calcio non ci vai, perchè altrimenti ti ammali fuori al freddo!”. Quindi sono arrivata al basket.
Procediamo con ordine: da che palestra sei partita?
Da questa palestra di Travedona.
E poi?
E poi sono sempre stata in palestra qui. Beh, Travedona e Casciago, ma diciamo che la mia presenza qui a Travedona è fondamentale.
Quindi è come se fosse casa tua...
Casa mia, si Travedona è casa mia.
Fantastico! Lo dico seriamente, perché oggi non è scontato avere un punto di riferimento importante oltre casa propria. E invece adesso dove giochi?
Gioco a Malnate, serie C.
Complimenti! Allora bisogna venire a vederti. E che mi dici della carriera da istruttrice?
Ho iniziato con Crocetti l’ultimo anno di giovanili, quindi durante l’Under 19. Mi ha chiesto se allenare poteva interessarmi... ho due indizi che mi dicono che si, le è interessato: il primo perché il tono di voce ha lasciato trasparire  un pizzico di orgoglio, il secondo perché stasera sto parlando con lei e dunque dal giorno della domanda  sono passati 3 anni.
Adesso chi alleni?
Durante i corsi vediamo tutti i bambini: tutti i bambini passano dalle mani di tutti gli istruttori, però io in particolare sono istruttrice del gruppo Scoiattoli 2006 e istruttrice con Crocetti dei 2003 Esordienti e Under 13.
Immagino che ti piaccia un sacco.
Si, assolutamente! È la mia passione: bambini e basket. Connubio perfetto!
Sensazioni quando sei in campo.
Ad allenare?
Ad allenare e giocare.
Mmm... Questa domanda è difficile. Partiamo da quando gioco: quando gioco sono come i bambini, cioè emozionatissima perché ho una voglia di far bene che supera ogni limite, di buttarmi nella mischia, insomma . Invece come istruttrice entro in palestra sempre con tantissimo entusiasmo e voglia di stare con i bambini e cerco di insegnare loro il più possibile, sia a livello di gioco sia a come affrontare alcune situazioni della vita reale.
Questo è bellissimo, ti fa molto onore! – poi riprende...
Come oggi. Abbiamo fatto una partitella a fulmine. Morti e feriti. Chi ha perso aveva le lacrime agli occhi. Hanno iniziato a tirarsi pallonate. Io ho cercato di spiegare loro che purtroppo si vince e si perde.
La voglia è sempre quella di vincere, naturalmente. E quando invece i tuoi ragazzi non fanno bene?
Quando non fanno bene mi arrabbio perchè so che possono fare, ma non so se non ne siano consapevoli o non ne abbiano voglia. Oppure mi arrabbio quando vedono un avversario forte e si tirano indietro. Anche perchè sono dei buoni gruppi: ci aspettiamo tanto da loro perchè sono in grado di fare. Quindi ogni volta che giocano male, con disattenzione... che nervoso! Raga, sta parlando di voi! Fate qualcosa, please. Non potete lasciare una dolce donzella nella preoccupazione e nella rabbia!
Quindi cosa consigli?
Allora, innanzitutto venire sempre in palestra con voglia di allenarsi, concentrazione perchè senza concentrazione non si fa nulla e con voglia di imparare e ascoltare tutti i consigli miei, di Vincenzo e di qualunque persona in qualità di istruttore entri in campo insieme a loro.  Questo si è parlare! Brava Carola!!!
Parliamo di Carola cestista. Se già i suoi occhi brillavano prima, ora sono addirittura luminosissimi.  Giochi nel Malnate. Ruolo?
Guardia, tiratrice.
Maglia? Colore e numero.
Bianco-blu (o blu-bianco), numero 12 perchè è un numero a cui sono affezionata da anni.
Nome?
No, niente nome. Però ho il mio soprannome: mi chiamano Carol.
Con la K?
No, senza K.
Dove giocate?
Quest’anno la trasferta più lontana è stata Sondrio. Abbiamo giocato quasi tutte le partite in provincia di Varese, Como e Milano.
Serie C. Quindi? Lo Stregatto ignora molte informazioni che ai lettori potrebbero sembrare ovvie, ma tant’è...
Siamo in lotta per la promozione in serie B. La prima del campionato passa diretta e stiamo puntando a quello. Siamo seconde a due punti dalla prima. Abbiamo ancora lo scontro diretto a favore; quindi se vinciamo anche sabato prossimo (il 21/03, ndr) possiamo salire dirette se non ne perdiamo neanche una.
Wow! Sono estasiato. Promozioni, serie, classifiche, punti... Nel mio mondo ci sono alberi e strani personaggi. Forse se organizzassi anch’io un campionato... Ci penserò!
Qualche aggettivo  che ti definisca.
Nella vita reale sono lunatica, permalosa e determinata. In campo posso dirti animale, grintosa.
Nello studio? Anzi, prima... Cosa studi?
Omette la risposta alla prima domanda. Insomma: glissa come fanno tutti gli studenti quando si parla di scuola.
Studio Informatica all’Università dell’Insubria di Varese. Sono all’ultimo anno, spero di laurearmi entro marzo 2016. Poi sto pensando di proseguire con  i due anni di specialistica.
Perchè questa scelta?
La mia prima idea era fare Fisioterapia. Ho fatto il test, ma non l’ho passato. Nel frattempo avevo fatto anche il test per Scienze motorie in Cattolica, l’avevo superato, però non ero convinta che quegli studi avrebbero facilitato il mio ingresso nel mondo del lavoro: a me piace fare sport per passione. Quindi ho deciso di seguire il mio hobby, che è il computer e tutto quello che ci sta dietro e sono arrivata ad Informatica. Mi piacciono, ad esempio la grafica e la creazione di siti web.
Inutile dire che il blog lo curi tu...
Esatto! Anche la pagina Facebook.
Facciamo un po’ di pubblicità a queste pagine, dai.
http://minibasket-bacoluca.blogspot.it/” il Blog e “Minibasket Baco Luca” la pagina Facebook.
Cosa vuoi fare da grande, al di là dello sport e dello studio: qual è  il tuo vero sogno?
Ne ho due: sicuramente avere una famiglia con tanti bambini, due cani, una casa gigante con la penisola in cucina. In un posto dove ci sia tranquillità. E l’altro mio sogno è quello di aprire un negozio di sport, che non c’entra niente con quello che ho studiato. Magicaaaaaaaaaaaa!!!
Squadra di basket del cuore.
Anche se sta andando male... Pallacanestro Varese.
Devi sapere Carola cara che in molti mi hanno scritto e fermato perché ciascuno voleva farti delle domande. Così ne ho scelte quattro. Pronta?
Domanda di un papà: ti trovi bene ad allenare questa squadra?
Si. Diciamo che se i grandi ascoltassero un po’ di più sarebbe una buona cosa.
Domanda di una mamma: come fai a sopportare le giornate “no” di Vincenzo?
(Ride) È una cosa che in tanti mi hanno chiesto perchè Vincenzo è una persona che ha le sue idee ed è difficile farlo deviare anche poco dal suo seminato. Come giocatrice, durante l’ultimo anno di giovanili, ci ho spesso litigato, avevamo sempre da discutere. Però come capo, con lui fino ad ora mi sono trovata bene; anzi è un po’ come se fosse il mio secondo papà. Zero problemi. Chissà se Vince si aspetta questa risposta. Gliela giro immediatamente! Mi sono emozionato io, chissà lui J
Domanda di un ragazzo: com’è nata la passione per il basket?
Eh, è nata un po’ per caso. Come ho detto prima, ero indecisa tra calcio e basket e visto che mia mamma mi ha imposto di non andare a calcio. Dal primo giorno che sono entrata in palestra con i miei compagni di scuola (anche perchè di squadre femminili ce ne sono e ce n’erano davvero poche) e ho iniziato il minibasket è nato l’amore e non sono più uscita.
Adesso la domanda del tuo capo: “É divertente allenare con me?”
Di nuovo sorride ma non ha esitazioni. Si, è divertente allenare con te, “capo del Ba.Co.Lu.Ca. Minibasket”. Come ben sa mi hanno chiamato da altre squadre, ma sempre fedele a Vincenzo e ai nostri bambini.
Adesso passiamo a domande più leggere.
Vai!
Cibo preferito?
La pasta. In generale, ma meglio se al pesce.
Hobby , Basket a parte.
Mi piace leggere e viaggiare. Mete preferite: città europee e mare (meglio se c’è da visitare qualcosa).
E leggere cosa?
Dipende. Il mio autore preferito è Baricco. Però diciamo che leggo di tutto.
Città preferita?
Berlino. Mi sono innamorata di quella città. Ne ho sempre sentito parlare bene. Finalmente ad agosto sono riuscita ad andare e mi è piaciuta tantissimo: carica storica elevata. La cosa che più mi ha colpito è che nonostante fosse durante la settimana e la gente dovesse andare al lavoro, c’era una calma che qui non c’è. Mi piace proprio come città.
Colore che ami.
Verde.
Attore preferito.
Quando ero piccola mi piaceva un sacco Riccardo Scamarcio.
Attrice che ammiri.
Sandra Bullock. Mi sarebbe piaciuto interpretare “Ricatto d’amore”. C’est très romantique!
Cantante preferito o con cui usciresti una sera.
Ligabue, perchè mi piace tantissimo (ma non come bellezza). Mercoledì sono andata al suo concerto. Speravo mi chiamasse sul palco. Giuro che sarei salita. Si agita sulla panchina: ha ancora l’adrenalina in circolo.
Principe da cui ti faresti invitare a bere una cosa.
Principe principe? Il fratello di William, Harry. Più che altro perchè William è vecchiotto e pelaticcio. eheheh
Cartone animato.
Che guardo ultimamente, Doraemon. Una specie di mio concorrente, insomma. Mi è sempre piaciuto tantissimo La carica dei 101. E loro sono i miei nemici.
Se fossi una pietra preziosa.
L’ambra.
E il principe azzurro, quello con cui fare la famiglia grande, con due cani e la bella casa?
Alto, moro, occhi... indifferente (basta che li abbia e che trasmettano qualcosa), medico.
Tu lo sai che per la legge di Murphy ce l’avrai basso, biondo, cicciottello.
Diciamo che si possono rivalutare un attimo gli standard. Che galla ‘sta ragazza!
Una cosa curiosa che ti è successa in palestra mentre allenavi o mentre giocavi.
Dato che succede spesso ai nostri bambini, anche a me è capitato di andare a tirare nel nostro canestro ma mi sono fermata in tempo e il pubblico mi diceva: “Vai dall’altra parte! Vai dall’altra parte!”
Un’ altra cosa curiosa è che quando ero piccola e giocavo insieme ai maschi, erano sempre tante le botte che prendevo. Un giorno è venuto a vedermi mio zio e gli ho detto: “Zio, per favore, non chiamarmi Carola, altrimenti scoprono che sono una femmina”; mentre facevo l’azione ho sentito “Vai Rocco!” e ho capito che era lui che mi stava incitando. Zio di Carola: voglio conoscerti!!!
Da ultimo: cosa vorresti  dire ai ragazzi?
Accettate sempre le sfide e non tiratevi mai indietro perchè il basket è una scuola di vita.

Il tempo è trascorso in un battito. É davvero piacevole chiacchierare con Carola. Non v’è dubbio: è una grande!


Lo Stregatto

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