INTERVISTA IMPROBABILE A...NICOLA MOLINARIO

Mi dicevano che il Nic lo avrei riconosciuto subito e così è stato: sorriso smagliante, occhi brillanti, fisico atletico, Peugeot 206 tre porte blu. Curo la preda che ha già il piglio di chi freme per non perdere nemmeno un minuto per allenare i suoi ragazzi. Mi vede e parte un “Noooooooooo!!!”.
Oh yes, let’s go!

Buonasera, felice di incontrarti.
Buonasera a te.  E’ rosso come un pomodoro e pare leggermente imbarazzato.
Diamo due informazioni di base come nome e cognome?
Nicola Molinario ma soprannomi diversi: Nik, Nic, anche se ho sempre preferito Nick. Molti della mia zona (la Valbossa, ndr) mi chiamano Gerga per l’inesistente somiglianza con Gergati (il Lorenzo playmaker-guardia della Pallacanestro Mantova ma cresciuto nel vivaio della Pallacanestro Varese, giusto per completezza di informazioni, che confermo non ha nulla da spartire con Nic: meglio NIC!)
Segno zodiacale Scorpione
Uh che cosa curiosa... Anche Crocetti ...
Si, come Vince: abbiamo una serie di cose in comune. Oltre a questa il carattere deciso, diciamo.
Quando sono previsti gli auguri di compleanno?
Il 3 novembre e aggiungo l’anno di nascita: 1994
Presentati al grande pubblico
Iniziamo dallo sport: alle elementari ero un atleta della ginnastica artistica. Crescendo mi sono dedicato al basket e ho giocato fino alla quinta liceo. Sai, mio papà giocava e la passione si è tramandata di padre in figlio. La mia carriera cestistica è iniziata nel Buguggiate per proseguire e terminare nel Gazzada.
E passiamo alla scuola: liceo scientifico a Varese, poi un paio d’anni come aspirante farmacista, ma non sapevo cosa volessi davvero fare da grande. Scoprii poi che la facoltà proprio non faceva per me. Lo sport mi è sempre piaciuto e allora anziché preoccuparmi di sbocchi professionali ho scelto di seguire la passione, quindi frequento con profitto la facoltà di Scienze motorie. E chissà, magari un giorno potrei buttare l’occhio anche sulla carriera da fisioterapista.
Poi come allenatore... aiutami: da quanti anni sono qui? Come bambini contiamo con le dita le stagioni partendo dalla 2016/2017 a ritroso e con semicertezza proclamiamo questo come terzo anno.
Come ti ha adescato il Bacoluca?
A dire il vero l’ho cercato io. In quel periodo non ero particolarmente impegnato con gli studi e mi interessava avere un ruolo non più da giocatore. Conoscevo Vincenzo perché aveva allenato la mia squadra durante un torneo di qualche anno prima e se ci mettiamo che è un collega di mio papà, contattarlo e farmi riconoscere è stato abbastanza facile.
Mi abbandona un momento per dare istruzioni. “4 di qui, 4 di là, 2 contro 2. Riusciamo?”
Come nasce in te la passione per lo sport?
La mia soprattutto guardando in TV le cose più improbabili, cosa che naturalmente ha dato a mio papà l’occasione per prendermi in giro.
Cioè appassionato di tutti ma proprio tutti gli sport?
Beh no, tennis non mi piace, equitazione nemmeno e se vogliamo dirla tutta anche per il nuoto non stravedo. Quello che invece più di tutti mi piace è la pallavolo: mi ci sono sempre visto nella squadra maggiore a fare punto della vittoria grazie a una mia schiacciata. E poi il rugby, giusto per la dose di aggressività. Come si capirà prediligo i giochi di squadra.
Altro stop all’intervista. I suoi occhi che non hanno perso nemmeno un briciolo di allenamento  diventano furibondi e scatta il rimprovero per i passaggi imprecisi che nell’ultima partita hanno avuto un ruolo decisivo nel dar la vittoria agli avversari. Mi faccio piccolo piccolo, smetto di prendere appunti perché qui la sgridata vale anche per le gradinate del Palacasciago.
So che la domanda è banale, ma pensi che lo sport possa aiutare i ragazzi a crescere?
Ci mancherebbe altro! Soprattutto uno sport di squadra, è l’ideale per i ragazzi. L’attività fisica indispensabile. Forse anch’io dico una banalità ma lo sport è scuola di vita e va affrontato con la testa giusta. Raggiungere obiettivi pur senza eccellere è una grande cosa per i ragazzi.
Quanto ti ha aiutato il gioco di squadra?
Tanto, infatti penso di essere un generoso, anche troppo e lo ero anche da giocatore. Mi ha insegnato la collaborazione e a comprendere gli errori degli altri, a capire come evitarli insieme. E poi raggiungere obiettivi grazie al lavoro fatto è una grande soddisfazione.
Quali squadre alleni?
Ad oggi sono  vice di Vincenzo con gli Under 14 e qualche volta alleno i piccoli del minibasket. Mi piace lavorare con questa età, quella del  passaggio da mini a basket. I ragazzi crescono di testa e fisicamemente. Faticoso ma bello, decisamente.
Cosa ti piacerebbe che i ragazzi imparassero? 
A esprimere il 100% di quello che hanno. Se hanno passione devono mettere il cuore in quello che fanno. Se non imparano la tecnica è colpa nostra, ma se riuciamo a dare carattere e passione ...
Dove giochi ora, se giochi?
Non gioco, no no.
Tuttavia so che il mercoledì sera...
Si, è dedicato agli Old Eagles, la squadra del post under.
Fai in modo che i “ragazzi” che giocano con te si sentano molto giovani o fai tu le prove da old?
Nono li faccio sentire ragazzi, ti ho detto che sono generoso (Buahhhhhhhhh!!!)
Cosa ti piacerebbe fare da grande?
Indubbiamente il ricercatore sportivo. Favoloso! Lo scorso anno ho partecipato a un seminario presso la Mapei, la patria della ricerca dove tra l’altro ho avuto occasione di conoscere personalità sportive di spicco. Quello del ricercatore è il mio sogno, indubbiamente. Pensadoci mi vedrei bene anche come preparatore atletico nelle squadre che contano.
Tre pregi
Generoso, affettuoso e razionale.
Tre difetti
Mumble mumble... Permaloso...strano non l’avrei detto... un po’... mah... a volte pigro prima di cominciare le cose e... mumble mumble... suscettibile.
Piatto irrinunciabile
Mi tuffo volentieri nei pizzoccheri.
Interesse a cui rinunci volentieri
I motori: quelli proprio... (la faccia di disgusto mi basta!)
Mare o montagna?
Mare
Luogo del cuore?
Punta Ala in Toscana perché ci andavo in vacanza da piccolo. Poi Londra perché è stata la mia prima vera vacanza senza genitori.
I migliori amici di Nic
Carola e Fabio  e due compagni di Università ai quali sono molto affezionato. E poi c’è il mio cane Willy.
Vincenzo Crocetti?
Solo buone parole. Uno che non lo conosce dice: “Oh mio Dio, Crocetti!” ma poi a conoscerlo si capiscono molte cose. In quanto a basket è una personalità.
Cosa vorresti dire ai genitori?
Dico: tifate, fate il tifo per vostro figlio e gli altri compagni senza dire nulla di tecnico e tattico. Incitateli solo a dare il meglio e lasciate fare ad allenatori e arbitri il loro lavoro che sicuramente sanno ciò che fanno. Consiglio un pelino di umiltà e consiglio di non punire mai il proprio figlio togliendogli lo sport. Altro sì, ma non lo sport.
Cosa pensi che gli altri dicano di te?
Mi dicono che sono un buono e mi basta. Spero di esprimere le mie passioni dove lavoro, studio e spero che gli altri capiscano i miei sforzi, difetti compresi.

Guardo l’ora. E’ tardi e lui ha del lavoro da sbrigare con quindici giovani Aquile. Gli stringo la mano, gli dico che l’intervista è finita, ma gli racconto la mezza verità. Non sa ancora che ho fatto le mie indagini...


L’intervista dunque prosegue con la rubrica “Dicono di lui”

Frequentandolo anche nel post (il mercoledì’ sera dopo l’allenamento degli Old) direi sicuramente spontaneo e a volte meditativo amante della birra piccola. Bravo a giocare ma un po' veneziano. Con i ragazzi severo il giusto (ha un buon maestro. (Luca Paperini)

Uomo sempre più importante 
Se lo merita. (Vincenzo Crocetti)

Assolutamente direi amico dal cuore d'oro (mica per niente è il mio Best Friend Forever). Nel complesso è una persona generosa, leale, sensibile, allegra, responsabile, matura.
Mi piace il suo carisma e la sua mentalità da vincente, anche in campo con i ragazzi. E’ molto esigente (in generale), mette sempre passione in ciò che fa, è molto determinato. Insomma si fa volere bene! (Carola Bianchi)

Grande maturazione nell'ultimo anno, serio quando serve e scherzoso all'occorrenza. E' cresciuto con e come i nostri ragazzi. Avanti così e .... basta dimagrire! (Tita Da Rin)

Mi sembra molto legato ai ragazzi, crede molto in quello che fa. Nelle partite sembra più agitato lui di loro.
(Emanuela Fabbri)

È un grande agonista, quando gioca con gli Old Eagles corre salta e mena come un maniscalco. Vuole vincere, ama stare con i ragazzi e soprattutto "Nic c'è sempre". Ogni volta che c'è da coprire un turno, da organizzare qualcosa lui c'è. È una cosa unica.
In passato si è parlato tanto di lui, le parolacce che deve ridurre e certi atteggiamenti un po' immaturi. Ma è cresciuto tanto e i ragazzi ora lo rispettano e lo apprezzano di più. (Paolo Chinetti)

Persona validissima e molto educata che riesce a sostenere i ragazzi in qualsiasi situazione. Anche Daniel ne parla molto bene. (Deborah Ferlin)

E' un bravissimo allenatore! Poche parole, ma molto chiare. (Daniel Fussani)

Credo che sia un bravissimo ragazzo anche molto gentile e disponibile. Come allenatore dovrebbe essere più severo però a me piacciono i suoi allenamenti specialmente quelli di atletica. (Davide Carugo)

E’ un ragazzo simpatico, intelligente e sicuramente un buon allenatore. Sa che tipo di sprone deve darti e riesce sempre ad aiutarci. E’ una persona su cui credo tutta la squadra conti molto. (Carlo Chinetti)

Nic fa parte della squadra: è come uno di noi e a volte si comporta come noi ragazzi. E’ simpatico e un po’ severo. (Alessio Paperini)

E’ un ottimo vice allenatore destinato a diventare coach. (Simone Da Rin)

Bravissimo, come un fratello maggiore. (Alessandro Binda)

E’ un ragazzo molto simpatico. Mi piace perché ci prende singolarmente per spiegarci alcuni aspetti del gioco. (Simone Boin)

Nic? Dice troppe volte la stessa parolaccia. (Emiliano Loise)

I ragazzi della squadra qui non intervenuti hanno detto che ciò che pensano di Nic lo diranno di persona all’intervistato.  Quindi, caro Nic o NiK o Nick non resta che attendere.

Alla prossima!


Il riccio spettinato


Commenti

Post popolari in questo blog

AYERS ROCK GALLARATE - VARESE YOUNG EAGLES