INTERVISTA IMPROBABILE A...EDO CENA
Allenamento
del martedì a Casciago. Breve pausa per questo ragazzo classe 2004 alto,
biondo, dal sorriso svenevole. Si siede accanto a me un po’ confuso. Non sa
bene cosa lo aspetta. Dopo la prima domanda amicizia è fatta e nessuno lo ferma
più.
Presentazione
veloce e si parte.
Nome:
Edoardo Cena
Nome scritto sulla maglia:
Non c’è ma
vorrei che fosse “EDO” e non Cena!
Numero che vorresti sulla maglia:
L’8 perché è
stato il mio primo numero da giocatore di basket e mi ha portato fortuna.
Da quanto tempo giochi?
Provo da tre
anni, ma qui gioco da due.
Cosa ti ha portato a giocare a basket?
Il basket
non mi interessava. In realtà giocavo a rugby, ma l’allenatore era troppo
agonistico. A lui importava solo vincere e non si curava di me e di chi come me
non conosceva bene regole e tattiche di gioco. Ad esempio pretendeva che io
sapessi cos’è la mischia senza averla mai provata. Poi invece in terza
elementare ho conosciuto il basket a scuola, ma ci è voluto un altro anno prima
che arrivassi qui. Quindi, appunto, ho provato un anno in un’altra società,
mentre qui gioco da due anni.
Ti piace giocare in questa squadra?
Sì, i
compagni sono simpatici e non è che importi così tanto vincere e se sbagli mica
ti criticano o ti insultano.
E Vincenzo?
Eh… (sorride) a volte mi sembra un po’
strano, urla un po’ ma mi piace perché alla fine lui ci guarda sempre. Ti dirò…
sembra che guardi sempre uno solo invece vede tutti, dice quello che hai
sbagliato e come migliorare.
Ah… allora è bravo…
Sì ma urla
troppo. E mi fa paura quando ci fa fare i suicidi perché io arrivo ultimo, così
mi tocca rifarlo ma non riesco ad andare tanto veloce. (Lo rincuoro perché nemmeno io sono veloce e non ho fiato. Così Edo,
sollevato per il “mal comune”,sfodera un altro dei suoi migliori sorrisi).
E gli altri allenatori?
Fabio,
Carola e uno di Travedona che non mi ricordo il nome…
Nicola?
Si, brava!
Nicola. Loro sono bravi.
Vuoi raccontare un fatto simpatico che è
successo da quando sei qui?
Quando siamo
nello spogliatoio giochiamo a calcio con i tappi delle bottigliette di acqua e
una volta Giacomo ha beccato una colonna e per una serie di rimbalzi il tappo è
finito nel cestino della spazzatura. Così abbiamo mescolato due sport: calcio e
basket.
Bestiale! (Lo dico affascinata dalla prodezza perché ci vuole veramente tanto
allenamento per riuscirci…)
Bene. Cambiamo argomento: come ti va a
scuola?
Guarda… Il prof………. (ometto
il nome per privacy – n.d.r.) ci vuole
bene: è bravo e ci aiuta sempre quando abbiamo bisogno, ci dice quando
sbagliamo. E’ un po’ come Vincenzo. Solo che più amichevole. Non urla proprio.
Se fossi una palla da basket di che colore
ti piacerebbe essere?
Verde
Se fossi una divisa come saresti?
Arancione e
bianca, come quella che indosso.
Se fossi un personaggio di fantasia in
quale favola ti piacerebbe abitare?
In
Biancaneve e i sette nani. Mi piacciono i sette Nani perché sono tanti e vivono
in una casa piccola.
Se fossi un cantante?
Sarei Emis
Killa
Se fossi uno sport?
Il basket
sicuramente (e anche un pochino il nuoto).
Se fossi un aggettivo?
La velocità
perché non lo sono proprio.
E se fossi una caratteristica?
La
testardaggine perché non mi lascerei convincere da cose che potrebbero non
essere davvero belle o magari perché potrei rimanere della mia idea senza
lasciarmi influenzare.
E se fossi un sentimento?
L’amicizia
perché mi piace stare con gli altri anche se sono un po’ timido. Vorrei essere
amico di tutti ma a volte non è così facile.
Se fossi un principe azzurro a chi daresti
un bacio?
…………………………………………………………………………………………………………………………………………..
– sta pensando -…………………………………………………… - ancora un po’ -
…………………………………………………………… - il viso ha preso uno strano color peperoncino
……………………………………………………………………………………………………………………………………………..………
Alla mia
mamma perché non è tanto imbarazzante dirlo!
Lo Stregatto
Edo in fase relax appena arrivati a Fossombrone |
Commenti
Posta un commento