INTERVISTA IMPROBABILE A... STEFANO MANZONI
Lieto di fare
la tua conoscenza!
Ricordi Lo
Stregatto? Massì, quello delle interviste strampalate a giocatori e allenatori.
Ecco si, lui. Dopo tutto quello scrivere ha deciso di prendersi una illimitata
vacanza, lasciando a me l’onere e l’onore di incontrare i protagonisti del
Varese Young Eagles. Io sono pronto. E tu?
Intervista improbabile a Stefano Manzoni
Borsa Varese Young Eagles rigorosamente a tracolla, sguardo dritto al
canestro pronto per la sfida, capello biondo ordinato. È lui, lo intercetto. Stupito
punta l'indice al petto a dire “Io? Chiami proprio me?” Rispondo deciso, ma
niente, si guarda indietro per vedere se c’è qualcun altro. Non gli resta che
sedersi accanto a me, accettare le scuse se lo faccio entrare in campo qualche
minuto più tardi e rassegnarsi all’intervista.
Nome e cognome
Stefano Manzoni, ho 13 anni, abito a
Travedona e gioco a basket.
Vicino ai 14, immagino...
Si giugno, giorno 15, nato alle 3 e
mezza.
Hai svegliato mamma Deborah!
Sorride, forse perché sa che la mamma
nemmeno era andata a dormire.
Sei un dormiglione o uno a cui piace stare sveglio?
No, no. Mi piace dormire!
Da quando giochi a basket?
Dal secondo anno di scuola materna.
Sempre a Travedona nella stessa squadra?
Si, sempre qui E mi sono trovato
bene, anche se i compagni di squadra di oggi sono diversi da quelli che ho
conosciuto quando ero piccolo.
Cosa ti piace del basket?
Tutto: il gioco di squadra, avere
un'amicizia con i compagni perché siamo amici anche al di fuori della palestra.
E poi mi piace il gioco del basket con le sue regole, adoro vedere le partite.
Segui il basket italiano o più quello americano?
Sicuramente più quello di casa
nostra, magari la domenica sera, piuttosto che l'NBA.
Corre l’obbligo dunque di domandare quale sia la squadra del cuore e, come
fosse una cosa scontata (come magari lo è), scopro che il cuore batte per
Varese anche se al momento non lo si vede tra le squadre top.
Giocatore preferito?
Ci pensa, ci ripensa, sta lì un po’... Nessuno in Particolare.
Allora magari avrà un allenatore che gli sta particolarmente
simpatico. Butto lì un Meo Sacchetti, giusto perchè mi pare conosciuto ed è
stato pure vicino di casa del sottoscritto, ma la risposta è una e una sola: nessuno
in particolare. (Non è che non ci sia, magari a bruciapelo non gli viene, che
dite?)
Sai che il Varese ha fatto la storia nella pallacanestro, vero?
Si, so che molti anni fa quando si chiamava
Ignis, ha vinto molti scudetti e ha partecipato a tornei fuori dall’Italia.
Dell’NBA?
Non lo seguo quel campionato, ma mi
tengo informato sui giocatori: Curry, Lebron James e un altro che non mi
ricordo (tenersi informati non significa sapere proprio tutto, quindi sorvolo
sul nome che non ricorda...).
Quale prodezza ti piacerebbe fare in campo?
Beh, tiro decisivo da metà campo all’ultimo
secondo.
Ho sentito che dalle tribune qualcuno dice che sei un cecchino quando
tiri la palla a spicchi...
Sorride. Si, ma non è da molto che provo a
tirare perchè quando provavo e sbagliavo partiva la sgridata di Vincenzo.
Allora ho iniziato piano piano e adesso sto migliorando e prendendo più
confidenza con il tiro.
Allora mi viene da chiedergli se è un tipo
prudente.
Dipende dai casi. E lascia la frase in sospeso costringendomi
a una nuova domanda.
Per esempio, a scuola: sei uno che sta volentieri lontano dai libri
perché provocano allergie o...
Neanche il tempo di finire la frase e... No, no, mi piace studiare. Mi piace la matematica.
Faccio finta di non sapere che oltre a gare sportive disputa anche
altri tipi di gara che con i libri hanno a che fare. Però ci tengo a farglielo dire.
Ho vinto i giochi matematici della
scuola di Travedona due anni fa, lo scorso anno invece sono arrivato secondo a
Varese. Poi sono a andato alla Bocconi ai giochi matematici nazionali.
Un'esperienza bellissima.
UUUUAAAAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Si può dire? No? Ah no? Beh, allora
FIIIIIIIIIIIIIIGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! (Meglio Uuaaaaoooo, né?) Questi ragazzi sono davvero in
gamba: nello sport, nella scuola, nella vita. Che meraviglia. Bellezze da
valorizzare!
Quindi il tuo sogno?
Non l’ho ancora bene in mente.
L’unica cosa che so è che mi sono iscritto al liceo scientifico, proprio perché
mi piace la matematica.
Distolgo l’attenzione dalla materia perché ormai è partito per la
tangente e ritorno al campo di gioco.
Nicola allenatore come ti pare?
Arrossisce e lo rassicuro dicendo che posso anche censurare se lo
ritiene. Invece...
È un bravo allenatore, anche se a
volte ho il dubbio che ce l’abbia con me. All’inizio mi arrabbio, ma poi, dopo
l’allenamento capisco che se lo fa non è per torturarmi ma perché vuole
insegnarmi.
Vincenzo, invece?
Ah, no. Lui lo conosco da più tempo
(parla come un cestista navigato che ha perfettamente il polso della
situazione). All’inizio non mi piaceva il modo con cui insegnava, ma alla fine mi
sono abituato e adesso mi piace.
Sensazioni in allenamento e in campo.
In allenamento rispetto che in
partita mi sento più libero di tirare senza paura, invece in partita un po’ l’ansia
sale, soprattutto se non conosco gli avversari.
L’emozione del canestro?
Ah, lì mi sento felice e mi viene voglia
di difendere per recuperare il pallone e fare un’altra azione.
Piatto preferito
Pizza, in qualsiasi variante (basta
che non sia minestrone).
Numero di scarpe?
44
Numero di maglia?
66
Squadra con cui ti piacerebbe giocare?
Varese serie A
Supereroe?
Nessuno
Cosa leggi?
Qualche libro, ma preferisco la
matematica alla lettura. Meglio usare la logica che l'italiano.
Buttiamo l’occhio in campo perché lì si stanno allenando i suoi
compagni, così sorge la domanda: ora che li vedi da fuori, prova a metterti
nei panni dell’allenatore: cosa faresti?
Imbarazzante domanda, intelligente risposta: se i giocatori non andassero d’accordo, troverei il modo per creare
affiatamento in modo che il gioco di squadra in partita sia vincente.
Due aggettivi per definirti.
Curioso e vivace.
Tre pregi.
Mi sa che non arrivo neanche a uno...
Non ci credo!
Vuoi partire dai difetti?
Conviene... Mi arrabbio subito perché sono molto
irascibile. Come pregio invece... cerco di stare più che posso con le persone
che conosco e cerco sempre un legame di amicizia (ti pare poco?).
Cantante preferito?
Nessuno, ascolto musica solo alla
radio ma non è tra i miei interessi.
Stefano è modalità ON oppure OFF, ho capito.
Sport a parte il basket?
Mi piace sciare, nuotare. Immagino che abbia messo gli sci da quando aveva
due anni, ma con un NO secco precisa: da quando ne avevo tre. Nato
sportivo e pignolo, non c’è che dire.
Consiglio che vorresti dare ai genitori?
Se siamo in difficoltà di incoraggiarci,
fare il tifo per noi ed essere felici quando stiamo vincendo che lo siamo anche
noi.
Colore preferito.
Arancione perché è il simbolo della
vivacità, provoca calore e fa sentire meglio.
Se dovessi mettere qualcosa nella tua camera?
Una foto di tutti i miei amici e
delle persone a cui voglio bene.
Ogni volta che faccio un’intervista questi ragazzi mi lasciano in
regalo la certezza che già a dodici, tredici, quattordici anni si costruiscono
futuri e che valori come l’amicizia, l’altruismo, l’umiltà ne faranno parte. E
qualcosa mi dice che molto nasce sul campo da gioco.
Di chi sarà la prossima intervista?
Se sei tra campo e panchina guardati le spalle: potresti trovarmi in
mezzo ai piedi; se sei tra il pubblico: occhio a chi ti adocchia!
Il riccio spettinato
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